Finalmente chiarezza sull'etichettatura


Parlando di responsabilità di etichettatura, molte sono le novità descritte nella Gazzetta Ufficiale n. 296 del 20 dicembre 2017, su cui finalmente viene fatta chiarezza. Il decreto è entrato in vigore dal 4 gennaio 2018, incontrando la soddisfazione del Presidente di Federazione Moda Italia, Renato Borghi, che si è espresso in questi termini: "un’importante risposta alle nostre rivendicazioni sulle effettive responsabilità lungo la filiera. Finalmente l’anomalia delle sanzioni ai commercianti è stata corretta".

Per decenni la responsabilità di un'erronea etichettatura finiva a gravare (anche con pesanti sanzioni) sui soli commerciati, per questo la Federazione Moda Italia - Confcommercio ha lavorato anni al fine di richiedere trasparenza nelle indicazione obbligatorie e sanzioni proporzionate in base alla responsabilità dei vari soggetti. Fino a quest'anno gli operatori commerciali si ritrovavano a pagare anche gli errori di terzi (produttori e importatori), privi anche di qualsiasi diritto di rivalsa.

Oggi, nella norma troviamo l'obbligo, per i prodotti tessili e di abbigliamento, di riportare l'etichetta con la componente fibrosa scritta in lingua italiana, per poter essere venduti al pubblico. Tra le novità riguardanti la chiarezza ci sono: le indicazioni per capi "contenenti parti non tessili di origine animale"; l'abolizione della dicitura "minimo 85%"; la lista specifica di tutte le fibre presenti con relativa percentuale, fatte salve le tolleranze e i criteri d’uso della dicitura “altre fibre”; facilità di lettura e durevolezza dell'etichettatura (o contrassegno) dei prodotti; indicazione di nome e ragione sociale o marchio ed anche sede legale del produttore/importatore. Inoltre, si stabiliscono finalmente i termini in cui il fabbricante, l'importatore o il distributore sono tenuti a rispettare l'articolo 16 del regolamento (UE) 1007/201, che disciplina l'etichettatura e contrassegno dei materiali riguardo fibre tessili e calzature.

Queste informazioni utili al pubblico, devono essere fornite anche dai venditori online, in modo da chiarire sul proprio sito la composizione fibrosa dei suoi prodotti, nella lingua in cui sono riportate anche le informazioni generali dello stesso.

 

fonte: Intima Media Group

http://www.lineaintima.net/it/magazine_detail/etichettatura_chiarezza_finalmente-4829.html

 

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